Uno degli obiettivi dell’Europa è quello di diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Il Consiglio dell’Unione Europea, infatti, ha deciso di adottare la “European Climate Law”, una delle basi del Green Deal europeo. L’obiettivo è quello di rivedere la normativa vigente in materia di protezione ambientale in ogni paese dell’Unione, introducendo nuove leggi sull’economia circolare e sostenibile, sulla protezione della biodiversità. Un obiettivo importante di questo programma sarà la carbon neutrality. Questa verrà raggiunta quando tutti i paesi dell’UE saranno in grado di eliminare tanta CO2 quanta ne producono, programmaticamente entro il 2050. L’obiettivo è molto ambizioso. I paesi membri dell’Unione si sono posti anche un importante traguardo intermedio: entro il 2030 la riduzione netta delle immissioni inquinanti dovrà essere diminuita del 55% rispetto al 1990.
Il contributo fondamentale dell’Information Technology
In questo quadro, è fondamentale l’impegno delle grandi aziende dell’Information Technology, in particolare di quelle operanti nel settore della conservazione e dell’elaborazione dei dati.
Secondo uno studio della “Direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e della tecnologia” della Commissione Europea, nel 2017 gli Internet Data Center generavano il 2% delle emissioni globali di CO2. Secondo un rapporto pubblicato dalla IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia) nel mese di settembre 2022, allo stato attuale i data center richiedono l’1% della domanda globale di elettricità.
La digitalizzazione, lo sviluppo del Cloud e dei sistemi ibridi, negli ultimi anni hanno portato a un’immensa crescita della mole di dati da elaborare, e questa crescita sarà continua. Pensare lo sviluppo tecnologico in chiave sostenibile diventa quindi un imperativo. Per questo è nato il Climate Neutral Data Center Pact. La Commissione europea ha definito questo patto come un “strumentale nella creazione della Coalizione digitale verde europea”. In cosa consiste questa iniziativa? Aderendo al Climate Neutral Data Center Pact gli operatori dei data center si assumono oneri ben precisi. Tutti i loro server saranno gestiti all’interno dell’Unione Europea, rispettando precisi standard. Le colonne portanti del patto sono cinque:
1) Assicurare la misurabilità dei provvedimenti
Occorre dimostrare l’efficienza energetica dei provvedimenti messi in atto fissando obiettivi misurabili. Un revisore indipendente certificherà le metriche da raggiungere entro il 2025 e il 2030. Se un operatore del data center firmatario dell’impegno non soddisferà le metriche previste, la società sarà espulsa dai firmatari dell’associazione commerciale del Patto. Entro il 1° gennaio 2025 i nuovi data center che operano a piena capacità in climi freddi dovranno raggiungere un obiettivo annuale PUE (Power Usage Effectiveness) di 1,3 e di 1,4 per i nuovi centri dati che operano a piena capacità in zone dal clima caldo. I data center già esistenti dovranno raggiungere questi stessi obiettivi entro il 1° gennaio del 2030.
2) Acquisire energia 100% green
Entro il 31 dicembre del 2025, il 75% della domanda di elettricità di ogni data center dovrà essere soddisfatta da energia rinnovabile, o da energia prodotta senza emissioni di carbonio. Entro il 31 dicembre 2030 questa domanda dovrà essere soddisfatta solo e unicamente attraverso l’energia rinnovabile, o prodotta senza emissioni di carbonio.
3) Risparmiare acqua
I centri dati a piena capacità dovranno soddisfare elevati standard per la conservazione delle risorse idriche, dimostrando l’efficacia dell’utilizzo che fanno dell’acqua (WUE). Entro il 1° gennaio 2025 i nuovi data center a piena capacità nei climi freddi che utilizzano acqua potabile dovranno essere progettati per raggiungere un WUE massimo di 0,4 L/kWh nelle aree di stress idrico. Il limite WUE fissato può essere modificato in base al clima e al tipo di acqua, incoraggiando l’uso di fonti idriche sostenibili.
Entro il 31 dicembre 2040 i centri dati esistenti che sostituiscono i loro sistemi di raffreddamento dovranno raggiungere l’obiettivo WUE che si applica ai nuovi data center.
4) Economia circolare: riutilizzare, riparare e riciclare i server
Entro il 2025 gli operatori dei data center dovranno valutare il riutilizzo, la riparazione o il riciclaggio del 100% delle loro apparecchiature server. Dovranno aumentere la quantità di materiali server riparati o riutilizzati, fissando una percentuale target per la riparazione e il riutilizzo.
5) Riciclare il calore per creare un sistema energetico circolare
Il calore prodotto dai data center può rappresentare una risorsa veramente preziosa in termini di risparmio energetico. Gli operatori dei data center progetteranno nuove interconnessioni tra i data center e sistemi utilizzatori di calore, come ad esempio i sistemi di teleriscaldamento, in modo tale da riutilizzare al meglio l’energia termica prodotta.
L’impegno di ilger.com per il Climate Neutral Data Center Pact
Tra i fornitori di infrastrutture cloud che hanno firmato questo patto troviamo: 3DS Outscale (Dassault Systèmes), Altuhost, Aruba, Atos, AWS (Amazon Web Services), CyrusOne, Data4, DigiPlex, Digital Realty & Interxion, Equinix, FlameNetworks, Gigas, Google, Ikoula, Infloclip e ilger.com.
Anche noi di ilger.com condividiamo e supportiamo con convinzione l’obiettivo di ottenere la neutralità climatica dei nostri data center entro il 2030. Da quasi un decennio, infatti, eroghiamo servizi da infrastrutture scelte, progettate e realizzate per garantire il massimo delle prestazioni energetiche in modo sostenibile, ricorrendo a energia da fonti rinnovabili (certificazione GO). Se e anche per te e per la tua azienda la sostenibilità è una priorità, e cerchi le soluzioni più sicure ed efficienti per la conservazione dei dati, contattaci subito per una consulenza personalizzata.