Zero Trust: applicare il modello alla posta elettronica aziendale

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Zero Trust: applicare il modello alla posta elettronica aziendale

Nel panorama attuale della cybersecurity, dominato da minacce in continua evoluzione, le aziende si trovano nella condizione di dover ripensare radicalmente il modo in cui proteggono i propri sistemi informativi. Una delle trasformazioni più significative è rappresentata dall’adozione del modello di sicurezza Zero Trust, un approccio fondato sull’idea che nessun accesso, utente o dispositivo debba essere considerato affidabile per impostazione predefinita.
Questa filosofia “mai fidarsi, verificare sempre” si rivela particolarmente efficace nel contesto della posta elettronica aziendale, che rimane uno dei canali privilegiati per attacchi informatici come phishing, malware, ransomware e compromissione delle credenziali. Applicare il modello Zero Trust a questo ambito significa rafforzare uno dei punti più vulnerabili dell’infrastruttura IT aziendale. Vediamo insieme perché.

 

Perché Zero Trust è la risposta alle minacce contemporanee

Tradizionalmente, la sicurezza informatica aziendale si è basata su un perimetro: chi era dentro la rete aziendale era considerato affidabile, chi era fuori no. Questo modello, però, è diventato obsoleto con l’avvento del cloud, del lavoro da remoto e della molteplicità di dispositivi personali utilizzati per accedere a risorse aziendali.
Il modello di sicurezza Zero Trust rompe questo schema. Ogni accesso deve essere autenticato, autorizzato e continuamente monitorato, a prescindere dalla posizione dell’utente o del dispositivo. È un approccio dinamico, adattivo e basato sul contesto.
Nel caso specifico della posta elettronica, questo significa considerare ogni accesso come potenzialmente dannoso finché non viene dimostrato il contrario. L’email aziendale, infatti, è uno dei principali vettori di attacco: basti pensare a quanto sia facile, per un attore malevolo, inviare una finta email di un collega o di un fornitore, oppure allegare un file infetto che, una volta aperto, mette a rischio l’intero sistema informativo.

 

L’email: il tallone d’Achille della sicurezza aziendale

Secondo diversi report internazionali, la netta maggioranza degli attacchi informatici parte da una email. Si tratta spesso di campagne di phishing altamente sofisticate, che imitano la grafica e il linguaggio di email reali, oggi anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale. Il pericolo principale dei messaggi di phishing si identifica nei link malevoli che reindirizzano a siti falsi dove l’utente, ingenuamente, inserisce le proprie credenziali aziendali.
La posta elettronica aziendale, quindi, non è solo un canale di comunicazione: è un’infrastruttura critica, da proteggere con gli strumenti più avanzati disponibili. In questo contesto, il modello Zero Trust rappresenta la strategia più coerente con i nuovi paradigmi della sicurezza informatica.

 

Come applicare il modello Zero Trust alla posta elettronica aziendale

1. Autenticazione forte e verifica continua

Il primo pilastro della sicurezza Zero Trust è l’autenticazione forte. La semplice combinazione di username e password non è più sufficiente. Le credenziali possono essere rubate, intercettate o vendute nel dark web.
Per questo motivo, ilger.com propone una soluzione completa di autenticazione a due fattori (2FA) di Zimbra, che aggiunge un secondo livello di protezione alla posta elettronica. L’utente, oltre a inserire la password, deve confermare la propria identità con un codice temporaneo generato da un’app o ricevuto via SMS. Questo sistema impedisce la compromissione degli account email anche in caso di furto delle credenziali.
L’autenticazione, tuttavia, non deve essere un evento statico, ma continuo. Il modello Zero Trust prevede una valutazione costante del rischio, che tiene conto di variabili come l’indirizzo IP, la posizione geografica, il dispositivo utilizzato o il comportamento dell’utente. Se qualcosa cambia, l’accesso può essere bloccato o richiedere una nuova autenticazione.

2. Gestione centralizzata e controllo dei dispositivi

Un altro elemento chiave è il controllo dei dispositivi che accedono alla posta elettronica aziendale. Non basta più sapere chi sta accedendo: è fondamentale sapere da quale dispositivo e da dove avviene l’accesso. Solo i dispositivi autorizzati e conformi alle policy aziendali dovrebbero poter consultare la posta aziendale.
La piattaforma Zimbra 10 consente di gestire centralmente i dispositivi connessi, offrendo un controllo granulare sugli accessi. L’amministratore può, ad esempio, bloccare l’accesso da smartphone non autorizzati, impostare scadenze alle sessioni o impedire la sincronizzazione delle email su dispositivi personali.
Inoltre, Zimbra permette una gestione flessibile delle identità e dei permessi, permettendo di applicare il principio del privilegio minimo, altro principio cardine del modello Zero Trust: ogni utente può accedere solo alle informazioni strettamente necessarie per svolgere il proprio lavoro.

 

Ridurre la superficie di attacco: Zero Trust significa visibilità e reazione

Uno dei grandi vantaggi del modello Zero Trust è la possibilità di ridurre la superficie di attacco, ovvero tutte le potenziali vie attraverso cui un attaccante potrebbe compromettere i sistemi. Nella posta elettronica aziendale, ciò si traduce in:

  • Accessi strettamente monitorati e loggati.
  • Nessuna fiducia implicita nei dispositivi interni.
  • Politiche di segmentazione delle utenze (es. amministratori, utenti standard, fornitori).
  • Rilevamento di anomalie comportamentali, come l’apertura massiva di allegati, l’invio di grandi volumi di email in poco tempo o tentativi di accesso da aree geografiche sospette.

Anziché fidarsi ciecamente del comportamento atteso, il modello Zero Trust presume la violazione, rendendo più reattivo l’intero sistema. Questo approccio può prevenire situazioni in cui un attaccante si muove indisturbato nella rete aziendale per giorni o settimane prima di essere individuato.

La sicurezza Zero Trust rappresenta oggi il paradigma più efficace per proteggere la posta elettronica aziendale, rafforzando le difese contro phishing, malware e furto di credenziali. Applicare questo modello significa superare la logica del “tutto o niente”, costruendo una struttura a strati dove ogni accesso è verificato, ogni dispositivo controllato e ogni comportamento monitorato.

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